SMALTIMENTO DI MATERIALI ISOLANTIIndietro
Interventi di manutenzione o di demolizione possono portare alla produzione di rifiuti contenenti o costituiti da materiale isolante.
Anche se i materiali isolanti ad oggi in commercio sono in molti casi classificati come non pericolosi, è possibile che in caso di interventi su impianti o strutture non recenti, questi contengano isolanti classificati come pericolosi con frasi di rischio come:
- R40: possibilità di effetti cancerogeni prove insufficienti (es. alcune tipologie di lana minerale).
- R45: può provocare il cancro (es. amianto)
- R49: può provocare il cancro per inalazione (es. alcune tipologie di fibre ceramiche refrattarie).
E’ quindi necessario risalire alla natura del materiale isolante contenuto negli impianti o strutture oggetto di interventi. Questa valutazione dovrà essere fatta prima della esecuzione degli interventi sui materiali in posa, al fine di consentire all’impresa che effettua i lavori di adottare le misure operative ed i dispositivi di protezione individuale adeguati alla pericolosità del materiale presente.
In assenza di informazioni certe sulla natura del materiale, si deve ricorrere all’esecuzione di analisi di laboratorio. Infatti i parametri che determinano la classificazione dei materiali isolanti (es. contenuto in ossidi alcalini / alcalino terrosi, diametro geometrico medio delle fibre, ecc.) possono essere determinati solo mediante analisi.
In ogni caso, ai fini dello smaltimento del rifiuto contenente materiale isolante, è necessario eseguire una analisi chimica, per accertare la presenza di eventuali caratteristiche di pericolo, in particolare H7 “cancerogeno”.