NAZIONALE - CESSAZIONE DELLA QUALIFICA DI RIFIUTOIndietro
La legge 55/2019 di conversione del decreto-legge 32/2019 (decreto "Sblocca cantieri"), entrata in vigore il 18 giugno 2019, è ritornata sulla tematica “End of Waste”, ovvero la cessazione della qualifica di rifiuto.
La normativa attuale non attribuisce agli enti locali il potere di definire, caso per caso, i criteri per la cessazione della qualifica dei rifiuti. Questi criteri possono essere definiti da regolamenti comunitari o dalla normativa nazionale, che tuttavia non è né esaustiva né aggiornata alle più recenti tecnologie di recupero.
Il decreto “sblocca cantieri” conferma il limitato potere delle regioni in merito, che nel rilasciare le autorizzazioni agli impianti possono individuare prescrizioni in materia di quantità di rifiutiammissibili e da sottoporre a recupero, ma non possono definire nuovi criteri di cessazione della qualifica del rifiuto.
Il decreto definisce inoltre che le autorizzazioni ordinarie devono essere concesse sulla base dei criteri indicati nelle norme sul recupero semplificato (Dm 5 febbraio 1998, Dm 161/2002 e Dm 269/2005) per i parametri ivi indicati relativi a tipologia, provenienza e caratteristiche dei rifiuti, attività di recupero e caratteristiche di quanto ottenuto da tale attività.
Viene prevista inoltre l’emanazione di linee guida per l'applicazione uniforme della stessa disposizione a livello nazionale, con particolare riferimento alle verifiche sui rifiuti in ingresso nell’impianto e ai controlli sugli oggetti e sulle sostanze che ne costituiscono il risultato. Entro un anno dall’entrata in vigore del futuro decreto, i titolari delle nuove autorizzazioni (cioè rilasciate successivamente al 18 giugno 2019) dovranno presentare istanza di aggiornamento ai criteri generali definiti dalle linee guida.