ECONOMIE AMBIENTALI S.R.L.

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NAZIONALE ATTIVITA’ NON AUTORIZZATE DI GESTIONE RIFIUTIIndietro

La corretta gestione del rifiuto parte dalla sua identificazione. Spesso le aziende gestiscono materiali nel proprio sito o cedendoli a terzi non rilevando che questi sono rifiuti e quindi soggetti a specifici obblighi normativi. Le sanzioni per tale disattenzione sono di carattere penale, a volte anche riconducibili al decreto 231/2001.
Alcuni esempi:

· Lavaggio o pulizia di imballaggi per il re-impiego degli stessi presso il proprio insediamento o presso terzi;

· Distillazione di solvente per riutilizzo nel ciclo produttivo;

· Re-impiego di prodotti non conformi o scaduti all’interno del ciclo produttivo;

· Attività di trattamento fanghi di impianti di depurazione affidato ad aziende terze presso il proprio sito produttivo;

· Attività di trattamento plastica da materiali di scarto al fine di produrre nuovamente granulo lavorabile;

· Cessione di parti di impianto / materiali semilavorati / prodotti non conformi a soggetti terzi non in possesso di autorizzazione per la gestione di rifiuti;

· Reso a seguito di conto lavorazione di materiali di scarto insieme a prodotti finiti.

 

Per tutelare la vostra azienda dovete:

· Analizzare i flussi di materiale che gestite, meglio con specifico audit.

· Valutare la possibilità di classificare alcuni materiali come sottoprodotti (per escluderli dagli obblighi previsti per la gestione dei rifiuti).

· Aggiornare le autorizzazioni AIA o AUA al fine di avallare quanto attuato.


Siamo a disposizione per darvi il supporto necessario